GITA AL RIFUGIO V° ALPINI

Tutto come da programma per la gita al rifugio V° Alpini di ieri, Io Enus e Claudio ci siamo ritrovati alle 08.30 al bar per una ricca colazione prima di partire per questa avventura. Caricate le bici sul pulmino del CSI siamo andati fino a Madonna dei Monti, parcheggiato il mezzo ci siamo avviati con le mountain bike verso il primo obiettivo la Baita dei Pastori. La strada sterrata non è per nulla impegnativa, completamente pedalabile presenta solo un paio di strappi in pendenza nel bosco. In un'ora e mezza siamo arrivati al termine della prima tappa, sistemate le biciclette e protette da eventuali furti con lucchetti siamo partiti a piedi verso il rifugio V° Alpini.
Sapevamo che il percorso non sarebbe stato facile e che le pendenze non ci avrebbero agevolato il cammino, ma la nostra convinzione era più forte di tutto e di tutti. I cartelli indicavano 2 ore e 10 minuti per la salita, sappiamo che le tempistiche riportate sono sempre abbondanti, infatti, di buon passo abbiamo raggiunto il rifugio in circa un'ora e un quarto. Più di 700 metri di dislivello in poco più di 3 km, è una bella salita tra sassi e rocce che porta fino ai 2877 metri del rifugio. Casualmente siamo giunti appena dopo mezzogiorno, e caso ancor più strano era rimasto un tavolo libero. Ne abbiamo approfittato per mangiare in alta quota, polenta, formaggio fuso e salsiccia il menù, con vino rosso caffè e grappina per digerire il tutto. Per smaltire il pasto io e Claudio ci siamo avventurati fino alle pendici del ghiacciaio "Zebrù", 10 minuti di cammino dal rifugio, per poi tornare e sistemarci sulle sdraio a prendere il sole e fare un meritato riposo.


Il rientro è stato divertente, la discesa a piedi molto veloce facendo attenzione a non scivolare sulle rocce e sulla ghiaia. Leggera difficoltà nel guadare due piccoli torrenti ingrossati rispetto alla mattina a causa del caldo e dello sciogliersi del ghiacciaio. Tappa alla baita del pastore per acquistare un pezzo di formaggio e poi a valle in bicicletta facendo slalom tra i sassi e tutti i turisti che hanno invaso la val Zebrù.