MORTIROLO

Approfittando di un pomeriggio di ferie, e vedendo il cielo leggermente grigio che oscurava il sole e manteneva la temperatura pomeridiana al di sotto della norma, ho pensato bene di “attaccare” la salita del Mortirolo. Non dico il Mortirolo partendo da Grosio come l’anno scorso, ma il vero ed unico “Mortirolo” tanto caro a Marco Pantani, che da Mazzo sale fino al passo. Alcune cifre per chi non conoscesse questa “epica” salita: partendo da Mazzo Valtellina (alt. 537 metri s.l.m.) in poco più di 12 km e mezzo si giunge al Passo del Mortirolo (alt. 1855 metri s.l.m.), pendenza media 10,3% con pendenze massime del 18%.
Dopo aver gonfiato bene le gomme della bici, dopo aver preparato abbigliamento, acqua ed alimenti, mi sono avviato verso Mazzo che erano le sedici. La salita verso il passo è impegnativa già da subito, ci sono pochi punti dove è possibile rifiatare, la difficoltà aumenta visto che la maggior parte del percorso l’ho pedalata in piedi, con un notevole dispendio di energie. Circa a metà percorso mi sono rifocillato mangiando una banana e qualche biscotto, ho anche trovato alcune fontane lungo il percorso per potermi rifornire di acqua. Nonostante la mancanza del sole, la temperatura era molto alta e l’afa insopportabile. Durante la salita sono stato rallentato da un’altra difficoltà: i tafani, richiamati dal sudore mi hanno assalito per un bel tragitto di strada, ne avrò uccisi una ventina come minimo.
Tra una difficoltà e l’altra sono arrivato finalmente al passo, dopo la foto di rito ho sentito le prime gocce di acqua scendere allegramente dal cielo, la temperatura era leggermente inferiore ai 10 gradi. Mi sono infilato in fretta la K-way e mi sono avviato per tornare a casa, la strada appena asfaltata per il giro d’Italia e la pioggia rendevano la discesa pericolosa e molto scivolosa.
La pioggerellina in breve si è trasformata in un vero e proprio temporale estivo con tanto di tuoni, lampi e acqua ad ettolitri sulla strada. Non avevo mai affrontato una discesa così ripida in bici da corsa sul bagnato e devo dire che non è per nulla divertente, stabilità nulla e mal di braccia per il continuo frenare, ho dovuto fare alcune pause per riposare le mani. Il rientro a casa è stato bagnato ma rapido, e una volta arrivato una doccia calda mi ha parzialmente rigenerato.